domenica 12 novembre 2006

Struttura e funzioni degli insetti

"Insetto" significa diviso in sezioni, segmentato: infatti il corpo di questi animali è principalmente formato da tre regioni o metameri, quella cefalica (capo), quella toracica (torace) e quella addominale (addome).
Il capo porta due grossi occhi composti formati da migliaia di piccoli occhi semplici, detti ommatidi. Tra i due occhi composti, quasi sulla sommità del capo sono sovente presenti due o tre occhi semplici, chiamati ocelli o stimmati.
L'apparato boccale è costituito da appendici modificate a seconda della loro funzione: abbiamo così il labbro superiore, le mandibole, le mascelle, provviste di palpi mascellari e il labbro inferiore dotato di palpi labiali. Questo insieme può essere masticatore, lambente, succhiante, pungente-succhiante a seconda del regime alimentare dell'insetto.
Altre importantissime appendici cefaliche sono le antenne che assolvono compiti sensoriali.
Il torace è formato da pro-meso e meta-torace e ognuno di questi segmenti porta un paio di zampe. Anche le ali, quando presenti, in numero di due o di quattro, sono appendici del secondo e del terzo segmento toracico: membranose e sostenute da venature più o meno fitte, possono rimanere distese oppure ripiegarsi in riposo, mentre le modificazioni che subiscono talvolta sono le più varie, sino ad arrivare alle dure "elitre" dei Coleotteri, somoglianti più a scudi che ad ali vere e proprie.
L'addome è sudddiviso generalmente in undici segmenti e le appendici che porta sono spesso connesse con l'apparato riproduttore; talvolta però l'addome è portatore anche di vere e proprie armi di difesa e offesa, come il pungiglione di certi Imenotteri aculeati. Possono essere presenti anche appendici di varia forma e funzione dette "cerci". Caratteristica peculiare di tutti gli insetti è la presenza di un esoscheletro, ossia di una struttura portante resistente, formata da una secrezione delle cellule epiteliali, detta "chitina" (dal greco chitin = tunica), la quale, anzichè essere interna come lo scheletro dei Vertebrati, racchiude in sè tutti gli organi e i muscoli dell'animale. Da ciò deriva la necessità degli insetti di liberarsi del proprio involucro inestensibile, durante l'accrescimento, più volte: tale processo prende il nome di "muta". All'interno dell'esoscheletro dunque esiste un apparato muscolare talvolta molto potente, e i visceri.
Il sistema digerente è piuttosto semplice essendo costituito da un tubo suddiviso in esofago, intestino medio, intestino posteriore e apertura anale; all'inzio dell'intestino posteriore sboccano delle appendici a fondo cieco dette "tubi malpighiani", dal nome del loro scopritore, che svolgono funzioni escretorie.
Attraverso aperture dette "stigmi", situate sui lati di alcuni segmenti toracici e addominali, l'aria penetra in trachee che si ramificano in tracheole dalle quali l'ossigeno passa direttamente ai tessuti: viene così, in modo semplice, espletata la funzione respiratoria.
Anche l'apparato circolatorio è ridotto all'essenziale essendo costituito da un cuore tubolare, contartto da appositi muscoli: in esso il sangue, o più propriamente "linfa". entra attraverso aperture laterali dette "ostii" e viene spinto in arterie che sboccano nelle lacune esistenti tra gli organi e di qui torna agli ostii.
Il sistema nervoso è ganglionare e consta di un complesso cerebrale, di uno sottoesofageo e di una catena ganglionare ventrale.
La riproduzione avviene attraverso la congiunzione dei due sessi, pur esistendo casi di partenogenesi e, salvo eccezioni rarissime, gli insetti sono ovipari. L'apparato sessuale femminile consta di due ovari comunicanti con la vagina attraverso gli ovidotti: il canale che costituisce la vagina all'esterno nella vulva.
La vagina è spesso munita di una tasca copulatrice dove si raccoglie lo sperma e di una spermateca dove possono conservarsi attivi gli spermi anche per molto tempo: questa particolarità permette alle femmine di molte specie d'insetti di fecondare le proprie uova anche a grande distanza di tempo dall'ultimo accoppiamento.
L'apparato maschile consta di un organo chitinoso estroflessibile detto "pene", nel quale nel quale sbocca il canale eiaculatore collegato ai testicoli attraverso il canale deferente. Va notato che, nella sistematica moderna, gli organi copulatori assumono un grande valore.L'estrema varietà morfologica delle uova non ci permette qui di farne una descrizione: ricorderemo soltanto che esse possono essere deposte separatamente o in gruppi o addirittura cementate assieme e ricoperte di sostanze protettrici o, ancora, racchiuse in apposoti involucri detti "ooteche".
Metamorfosi. L'insetto che nasce alla schiusa dell'uovo è sprovvisto di organi sessuali, mentre possiede un efficientissimo apparato digerente. Esteriormente può assomigliare più o meno all'adulto oppure essere completamente diverso. Nel primo caso si ha una metamorfosi incompleta (insetti eterometaboli) di svariate caratteristiche: esistono infatti forme giovanili che, pur assomigliando all'adulto, conducono vita diversa in altri ambienti e sono dotate di organi speciali. Abbiamo così l'emimetabolia e le larve dei primi stadi si dicono "neanidi"; oppure le forme giovanili somigliano in tutto agli adulti, ricalcandone anche i costumi: insetti di quetsa categoria sono chiamati paurometaboli. La metamorfosi è invece completa nel secondo caso, cioè quando la larva è assolutamente diversa dall'adulto e, raggiunto il suo massimo sviluppo, perde la facoltà di nutrirsi e di muoversi trasformandosi in ninfa. L'adulto, chiamato anche insetto perfetto o immagine, "sfarfallerà" dalla ninfa dopo un certo tempo di quiescenza di quest'ultima, mentre in una metamorfosi incompleta esso sguscerà direttamente dalla larva senza passare attraverso una forma ninfale immobile. Esiste anche qualche caso di ipermetamorfosi in cui si assiste al susseguirsi di forme larvali diverse tra loro sia per aspetto che per biologia, come nel caso tipico delle Meloe.
In tutti i casi la larva, sortita dall'uovo, subisce delle mute, di cui abbiamo già fatto cenno precedentemente, che le permettono di accrescere le proprie dimensioni liberandosi del dermascheletro inestensibile.
Le mute possono variare di numero, da 2 sino a 10.
Nelle forme etero metabole le mute comportano delle lievi graduali trasformazioni nella larva che, nelle ultime fasi, quando ormaicompaiono i rudimenti degli organi riproduttivi e delle ali dell'adulto, prende il nome di "larva-ninfa".
Viceversa nelle forme olometabole la larva subisce, grazie alle mute, unicamente aumenti di dimensioni. Durante la ninfosi poi, i suoi tessuti cadono in un vero stato di diliquescenza (istolisi) per poi riorganizzarsi in nuovi tessuti e organi (istogenesi) completamente diversi dai precedenti. Le ninfe olometabole possono essere di vario tipo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e