mercoledì 15 novembre 2006

Pterigoti

Insetti eterometaboli od olometaboli, sono quasi sempre dotati, allo stato adulto, di ali che possono essere talvolta assenti ma per involuzione, non già dall'origine come negli Atterigoti. La sottoclasse degli Pterigoti è di gran lunga la più numerosa e importante, appartenendo ad essa tutti gli insetti conosciuti, tranne quelli visti nelgli argomenti precedenti.
Gli ordini in cui si suddivide si presenteranno, nella trattazione che segue, cominciando dai più primitivi per finire con quello degli Imenotteri, il più evoluto.
EFEMOTTERI
Tipicamente emimetaboli, conducono vita acquatica durante gli stati giovanili ed aerea come adulti: all'inizio dell'estate, al tramonto, quando la schiusa di questi ultimi ha luogo, ci è dato di vederne centinaia volare con moto ondeggiante e lieve. Avvenuti gli accoppiamenti, le femmine lasciano cadere nell'acqua le uova in gran numero, per morire poco dopo. Sono dotati di quattro ali membranose, di cui le anteriori, molto più grandi delle posteriori, sono triangolari.
Caratteristica la presenza di cerci all'estremità dell'addome, l'atrofizzazione dell'apparato boccale (l'adulto non si nutre) e la piccolezza delle antenne. Le larve, acquatiche, di abitudini notturne, possiedono appendici ai lati del corpo dette "branchiotrachee" nelle quali si spingono diverticoli dell'apparato tracheale, che permettono la respirazione nell'elemento liquido. Esse si nutrono di vegetalie detriti organici di vario genere e, a differenza dell'adulto, vivono piuttosto a lungo, fino a due-tre anni e sono conformate a seconda del genere di vita che conducono.
Al momento della metamorfosi la larva aderisce, grazie alla tensione superficiale e al liquido idrofugo che la ricopre, al pelo dell'acqua e qui avviene lo sfarfallamento dell'individuo alato. In altri casi la larva s'arrampica sulla riva e la metamorfosi avviene all'asciutto.
La forma alata che si schiude dalla larva non è però l'adulto bensì una "subimmagine" provvista di ali ma pesante nel volo e di colori più smorti di quelli definitivi: essa dovrà subire ancora una muta prima di raggiungere finalmente lo stato definitivo. Ricordiamo il genere Ephemera di cui l'E.vulgata è il rappresentante più conosciuto e il genere Potamanthus.
Citiamo ancora la Palingenia longicauda che è l'efemeride italiano più grande, le Baetis con ali inferiori molto ridotte e il genere Cloeon dipterum che, come dice il nome, possiede solo le ali anteriori: altre caratteristiche importanti di questa effimera sono il fatto che la femmina è vivipera e che la durata della vita immaginale, di anche un mese, eccezionalmente lunga.
Concludiamo la descrizione degli Efemeridi con la Polymitarcis virgo dalle ali bianco-lattee la cui schiusa degli adulti, che avviene generalmente alla fine dell'estate, ha luogo in massa così da imitare una vera nevicata.
ODONATI
Gli Odonati, o Libellule, sono insetti emimetaboli legati biologicamente all'ambiente acquatico. Le forme giovanili vivono infatti nell'elemento liquido; gli adulti sono invece ottimi volatori ma trascorrono la loro esistenza sempre in prossimità dell'acqua. Sono animali predatori e si suddividono nei due sottordini degli Zigotteri e degli Anisotteri.
I primi si distinguono facilmente per il fatto che le quattro ali degli adulti, peduncolate, sono tutte praticamente eguali tra loro e, in riposo, vengono adagiate all'indietro sull'addome, applicate le une contro le altre. Il corpo è sempre cilindrico e piuttosto sottile. Il capo infine è sviluppato in larghezza e gli occhi sono separati.Le neanidi hanno anch'esse un corpo piuttosto gracile e cilindrico e tre appendici addominali destinate alla respirazione (branchiale) e, talvolta, anche al nuoto. Gli Anisotteri, sempre più robusti e migliori volatori, hanno le ali anteriori diverse dalle posteriori e, in riposo, le tengono aperte. L'addome è meno sottile e può avere sezione triangolare o essere depresso. Il capo, pressochè sferoidale, porta grandi occhi, quasi sempre riuniti sulla faccia dorsale. Le Neanidi, infine, sono anch'esse più robuste e tozze e sono dotate, per la respirazione di branchie rettali interne; caratteristica è la forma dell'apparato boccale di tutte le larve di libellule in cui lo straordinariosviluppo del labbro inferiore ha creato un organo articolato munito di pinze, talvolta foggiate a cucchiaio, ripiegato, in riposo, sulla faccia ventrale tra il primo paio di zampe. Tale organo, quando la larva si appresta a catturare una preda, viene proiettato in avanti con mossa fulminea per poi ritrarsi con la vittima tra le pinze.
Tutti gli Zigotteri e gli Aeschnidi tra gli Anisotteri, sono dotati di ovopositore e affondano perciò le numerosissime uova in fusti di piante acquatiche morte o viventi, sia al disopra che al disotto dell'acqua. Tutti i rimanenti Anisotteri depongono le uova lasciandovele semplicemente cadere.
Le femmine di alcuni Zigotteri (Lestes e Agrion) e anche quelle del Sympetrum (Anisotteri) non vengono abbandonate dal maschio, dopo l'accoppiamento, e depongono le uova in compagnia del partner che si tiene, con i cerci addominali, attaccato alla femmina. Ancor più strane sono le modalità di accoppiamento che variano da specie a specie: in generale si può notare che il maschio afferra la femmina al collo o al capo con i cerci addominali costringendola all'accoppiamento. Avvenuta la fecondazione, generalmente la coppia si divide e la femmina provvede alla ovodeposizione. Salvo casi in cui l'uovo è destinato a svernare, la schiusa avviene dopo circa un mese e la larvetta che nasce, detta "preneanide", è conformata in modo da facilitare l'uscita dall'uovo e dal materiale vegetale che lo rinserra, dopodichè effettuerà subito la prima muta cui seguirà uno sviluppo postembrionale pittosto lungo (da unoa cinque anni). Infine, la larva-ninfa fuoriesce a gradi dall'acqua per abituarsi al nuovo tipo di respirazione e, issatasi su un fusto emerso, subisce la metamorfosi che ne fa una libera forma alata, secondo un susseguirsirsi di atti.
La durata della vita immaginale è sempre breve, raggiungendo al massimo alcuni mesi.
La famiglia dei Calotterigiti apre la serie degli Zigotteri e la Calopteryx virgo, dallo splendido colore metallico, blu nel maschio e verde nella femmina, ne è il rappresentante più noto, comune d'estate lungo i corsi d'acqua dai bordi ricchi di vegetazione.
Seguono i Lestidi, piccoli delicati insetti dai graziosissimi colori, che vivono nei prati in prossimità di stagni e ruscelli; le femmine depongono nelle piante acquatiche sovente in compagnia dei maschi. Comuni da noi il Lestes viridis, che depone le uova nei rami di salice producendovi delle galle, il Lestes sponsa che ovodepone in piante acquatiche e il Sympecna fusca (Lestes fuscus) che è caratterizzato da due generazioni annuali, di cui la seconda è destinata a svernare.
Agrionidi sono l'Agrion puella, molto comune da noi in primavera ed estate presso le acque stagnanti, l'Erythromma najas, caratteristica per gli occhi rossi del maschio, e l'Ischnura elegans.
Al sottordine degli Anisotteri appartengono tutte le specie più grandi e più temibili come predatrici.
La famiglia degli Escnidi conta parecchie specie molto grandi e belle di cui l'Aeschna cyanea, che ha da 10 cm di apertura alare, è tra le più rappresentative. Instancabile divoratrice di insetti molesti come mosche, tafani ecc. è da considerarsi un importante anello della catena alimentare nell'ecosistema che le compete. Specie alpina affine è l' Aeschna juncea. Ricordiamo infine l'Aeschna grandis, meno comune, dalle grandi ali ambrate. Sempre alla famiglia degli Escnidi appartiene il genere Anax, di cui notevole per bellezza e dimensioni è l'Anax imperator, anch'esso insaziabile predatore sia allo stato immaginale che preimmaginale.

martedì 14 novembre 2006

Atterigoti

Insetti primitivi, presenti sulla Terra già nel lontano Carbonifero (era paleozoica), sono atteri sin dalla loro antichissima comparsa. Altra caratteristica che testimonia il grado di evoluzione poco avanzato di questi insetti è l'assenza di una vera metamorfosi (insetti ametaboli), essendo le forme giovanili molto simili alle adulte. Sono tutti di piccole o piccolissime dimensioni e scarsamente colorati.
PROTURI
Il più primitivo dei quattro ordini in cui gli Atterigoti si suddividono è quello dei Proturi: essi sono caratterizzati dalla mancanza di antenne e di occhi, mentre l'apparato boccale è succhiante. Le zampe anteriori, più lunghe delle altre e dirette in avanti verso l'alto, svolgono funzioni tattili. Si trovano nei luoghi umidi, tra sostanze vegetali in decomposizione.
COLLEMBOLI
Sono anch'essi di piccola taglia e si distinguono per la presenza di un organo particolare sul rpimo segmento ventrale addominale che svolge un ruolo respiratorio oltre a essere usato, grazie a un liquido viscoso che secerne, come organo adeviso. I Collemboli sono inoltre in grado di saltare usando un'appendice detta "furca" che, in riposo, è ripiegata sotto l'addome, e una volta liberata, scatta contro il suolo provocando il salto. Sono Collemboli le cosiddette pulci d'acqua (Podura acquatica) e le pulci dei ghiacciai (Isotoma saltans).
DIPLURI
Piccoli, biancastri, di forma oblunga, sono completamente ciechi e vivono in luoghi ombrosi e umidi, come l'humus dei boschi. Ricordiamo la Campodea fragilis, che vive sotto le pietre e alcune specie grotticole del genere Troglocampa.
TISANURI
Il "pesciolino d'argento delle librerie" è forse l'unico Atterigote conosciuto da tutti poichè è facile vederne nelle abitazioni. Esso appartiene all'ordine dei Tisanuri, che è il più evoluto tra quelli appartenenti agli Atterigoti, ed è chiamato scientificamente Lepisma saccharina.
I Tisanuri raggiungono anche i due centimetri di lunghezza e sono caratterizzati dalla presenza di squamette sul corpo, che è generalmente fusiforme e appiattito.

domenica 12 novembre 2006

Struttura e funzioni degli insetti

"Insetto" significa diviso in sezioni, segmentato: infatti il corpo di questi animali è principalmente formato da tre regioni o metameri, quella cefalica (capo), quella toracica (torace) e quella addominale (addome).
Il capo porta due grossi occhi composti formati da migliaia di piccoli occhi semplici, detti ommatidi. Tra i due occhi composti, quasi sulla sommità del capo sono sovente presenti due o tre occhi semplici, chiamati ocelli o stimmati.
L'apparato boccale è costituito da appendici modificate a seconda della loro funzione: abbiamo così il labbro superiore, le mandibole, le mascelle, provviste di palpi mascellari e il labbro inferiore dotato di palpi labiali. Questo insieme può essere masticatore, lambente, succhiante, pungente-succhiante a seconda del regime alimentare dell'insetto.
Altre importantissime appendici cefaliche sono le antenne che assolvono compiti sensoriali.
Il torace è formato da pro-meso e meta-torace e ognuno di questi segmenti porta un paio di zampe. Anche le ali, quando presenti, in numero di due o di quattro, sono appendici del secondo e del terzo segmento toracico: membranose e sostenute da venature più o meno fitte, possono rimanere distese oppure ripiegarsi in riposo, mentre le modificazioni che subiscono talvolta sono le più varie, sino ad arrivare alle dure "elitre" dei Coleotteri, somoglianti più a scudi che ad ali vere e proprie.
L'addome è sudddiviso generalmente in undici segmenti e le appendici che porta sono spesso connesse con l'apparato riproduttore; talvolta però l'addome è portatore anche di vere e proprie armi di difesa e offesa, come il pungiglione di certi Imenotteri aculeati. Possono essere presenti anche appendici di varia forma e funzione dette "cerci". Caratteristica peculiare di tutti gli insetti è la presenza di un esoscheletro, ossia di una struttura portante resistente, formata da una secrezione delle cellule epiteliali, detta "chitina" (dal greco chitin = tunica), la quale, anzichè essere interna come lo scheletro dei Vertebrati, racchiude in sè tutti gli organi e i muscoli dell'animale. Da ciò deriva la necessità degli insetti di liberarsi del proprio involucro inestensibile, durante l'accrescimento, più volte: tale processo prende il nome di "muta". All'interno dell'esoscheletro dunque esiste un apparato muscolare talvolta molto potente, e i visceri.
Il sistema digerente è piuttosto semplice essendo costituito da un tubo suddiviso in esofago, intestino medio, intestino posteriore e apertura anale; all'inzio dell'intestino posteriore sboccano delle appendici a fondo cieco dette "tubi malpighiani", dal nome del loro scopritore, che svolgono funzioni escretorie.
Attraverso aperture dette "stigmi", situate sui lati di alcuni segmenti toracici e addominali, l'aria penetra in trachee che si ramificano in tracheole dalle quali l'ossigeno passa direttamente ai tessuti: viene così, in modo semplice, espletata la funzione respiratoria.
Anche l'apparato circolatorio è ridotto all'essenziale essendo costituito da un cuore tubolare, contartto da appositi muscoli: in esso il sangue, o più propriamente "linfa". entra attraverso aperture laterali dette "ostii" e viene spinto in arterie che sboccano nelle lacune esistenti tra gli organi e di qui torna agli ostii.
Il sistema nervoso è ganglionare e consta di un complesso cerebrale, di uno sottoesofageo e di una catena ganglionare ventrale.
La riproduzione avviene attraverso la congiunzione dei due sessi, pur esistendo casi di partenogenesi e, salvo eccezioni rarissime, gli insetti sono ovipari. L'apparato sessuale femminile consta di due ovari comunicanti con la vagina attraverso gli ovidotti: il canale che costituisce la vagina all'esterno nella vulva.
La vagina è spesso munita di una tasca copulatrice dove si raccoglie lo sperma e di una spermateca dove possono conservarsi attivi gli spermi anche per molto tempo: questa particolarità permette alle femmine di molte specie d'insetti di fecondare le proprie uova anche a grande distanza di tempo dall'ultimo accoppiamento.
L'apparato maschile consta di un organo chitinoso estroflessibile detto "pene", nel quale nel quale sbocca il canale eiaculatore collegato ai testicoli attraverso il canale deferente. Va notato che, nella sistematica moderna, gli organi copulatori assumono un grande valore.L'estrema varietà morfologica delle uova non ci permette qui di farne una descrizione: ricorderemo soltanto che esse possono essere deposte separatamente o in gruppi o addirittura cementate assieme e ricoperte di sostanze protettrici o, ancora, racchiuse in apposoti involucri detti "ooteche".
Metamorfosi. L'insetto che nasce alla schiusa dell'uovo è sprovvisto di organi sessuali, mentre possiede un efficientissimo apparato digerente. Esteriormente può assomigliare più o meno all'adulto oppure essere completamente diverso. Nel primo caso si ha una metamorfosi incompleta (insetti eterometaboli) di svariate caratteristiche: esistono infatti forme giovanili che, pur assomigliando all'adulto, conducono vita diversa in altri ambienti e sono dotate di organi speciali. Abbiamo così l'emimetabolia e le larve dei primi stadi si dicono "neanidi"; oppure le forme giovanili somigliano in tutto agli adulti, ricalcandone anche i costumi: insetti di quetsa categoria sono chiamati paurometaboli. La metamorfosi è invece completa nel secondo caso, cioè quando la larva è assolutamente diversa dall'adulto e, raggiunto il suo massimo sviluppo, perde la facoltà di nutrirsi e di muoversi trasformandosi in ninfa. L'adulto, chiamato anche insetto perfetto o immagine, "sfarfallerà" dalla ninfa dopo un certo tempo di quiescenza di quest'ultima, mentre in una metamorfosi incompleta esso sguscerà direttamente dalla larva senza passare attraverso una forma ninfale immobile. Esiste anche qualche caso di ipermetamorfosi in cui si assiste al susseguirsi di forme larvali diverse tra loro sia per aspetto che per biologia, come nel caso tipico delle Meloe.
In tutti i casi la larva, sortita dall'uovo, subisce delle mute, di cui abbiamo già fatto cenno precedentemente, che le permettono di accrescere le proprie dimensioni liberandosi del dermascheletro inestensibile.
Le mute possono variare di numero, da 2 sino a 10.
Nelle forme etero metabole le mute comportano delle lievi graduali trasformazioni nella larva che, nelle ultime fasi, quando ormaicompaiono i rudimenti degli organi riproduttivi e delle ali dell'adulto, prende il nome di "larva-ninfa".
Viceversa nelle forme olometabole la larva subisce, grazie alle mute, unicamente aumenti di dimensioni. Durante la ninfosi poi, i suoi tessuti cadono in un vero stato di diliquescenza (istolisi) per poi riorganizzarsi in nuovi tessuti e organi (istogenesi) completamente diversi dai precedenti. Le ninfe olometabole possono essere di vario tipo.

La classificazione degli insetti

La classe degli insetti appartiene al tipo degli Artropodi e si divide in due sottoclassi: Atterigoti, cioè sprovvisti di ali, e Pterigoti, ossia alati.
In base poi al tipo di metamorfosi che comporta lo sviluppo postembrionale, gli Pterigoti si suddividono a loro volta in Olometaboli (a metamorfosi completa) e in Eterometaboli (a metamorfosi incomplete di vario tipo).
Agli Atterigoti appartengono gli ordini dei Proturi, Collemboli, Dipluri e Tisanuri. Mentre agli Eterometaboli appartengono gli ordini dei Efemerotteri, Odonati, Blattoidei, Mantoidei, Isotteri, Plecotteri, Fasmoidei, Ortotteri, Deramtteri, Corrodenti, Mallofagi, Anopluri, Tisanotteri, Emitteri. Ed infine gli ordini che caratterizzano gli Olometaboli sono i Neurotteri, Mecotteri, Tricotteri, Lepidotteri, Ditteri, Afanitteri, Coleotteri, Imenotteri.